Era nato il 14 aprile del 1943, e proprio domani avrebbe festeggiato forse triste e solo il suo compleanno, se n’è andato nel modo a lui meno consueto, in silenzio quasi a non voler disturbare, lui che nelle feste del suo amato Pedale Senaghese era il trascinatore di gioia e allegria con le sue esternazioni palesemente provocatorie e roboanti, ma dai contenuti sinceri. Con il Pedale Senaghese aveva vissuto la sua seconda giovinezza, ha vissuto in prima persona i fasti prima di andrea Bagioli e poi di  Andrea Piccolo, per lui tutti gli allievi erano suoi nitoti, poi arrivarono anche i suoi veri nipoti, Filippo e Camilla, i figli di Ivan e della sua amata nuora Melissa. Si divideva tra l’uno e gli altri, ma con la sua immensa passione per quella che era diventata la sua seconda famiglia, non disdegnava di seguire anche i Master. Famosa la sua esternazione quando chiese: ma vincete anche voi? Era la mascotte del gruppo, amato e ben voluto, dapprima ricoverato per la nota epidemia che ad un certo punto sembrava superata, tanto che era stato dimesso, poi ricoverato per quello che sembrava un problema minore. Se n’è andato lasciando un grande vuoto, lo piangono i suoi familiari e i suoi amici impotenti davanti alla nuda e cruda realtà che ci impedisce anche di renderglio l’estremo saluto. Và a raggiungere i dirigenti del Pedale che lo hanno preceduto, ci piace pensare che quando arriverà al loro cosptto lo acccoglieranno a braccia aperte e lui ricomincerà con le sue esternazioni rumoreggianti. Non te ne sei andato, ci hai solo anticipato, Ciao CARLETTO.   i tuoi amici del Pedale Senaghese

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