Al primo anno nella categoria, Andrea Bagioli ha conquistato l’ambito Oscar tuttoBICI Under 23 Gran Premio Iseo Serrature. Il 19enne valtellinese del Team Colpack ha avuto la meglio su Cristian Scaroni (Petroli Firenze) e Giovanni Lonardi (Zalf Euromobil Fior). Fratello del professionista Nicola, dal 2017 in forza alla Nippo Fantini De Rosa, in questa stagione ha conquistato la terza tappa e la classifica finale della Toscana Terre del Ciclismo – Eroica, ha ottenuto il secondo posto alla Liegi Bastogne Liegi per Under 23 e al Piccolo Giro di Lombardia, oltre a svariati altri piazzamenti, che gli hanno permesso di spuntarla come miglior dilettante italiano del 2018.

Ti aspettavi questa super stagione, da primo anno?
«Sinceramente no, sono arrivato alla Colpack cercando di aiutare i miei compagni più esperti, di dare il mio contributo per far vincere la squadra. Dopo le prime gare mi sono reso conto che stavo bene, che riuscivo a stare davanti con i primi e quando ho ricevuto il via libera sono arrivati i risultati. Sono davvero soddisfatto, soprattutto del piazzamento alla Liegi. Ho scoperto che ero in lizza per questo premio solo dopo il Lombardia, sono onorato di averlo fatto mio. Giovedì sera verrò a ritirarlo in compagnia di papà Roberto».

Colui che ti ha messo in bici.
«Esatto. Papà è un amatore e ha trasmesso la passione per il ciclismo a me e mio fratello. Ho iniziato da G1, in mtb, sono passato alla strada solo da esordiente. Ricordo la mia prima gara, era a Brescia ed ero in sella a una Bottecchia rossa. Arrivai secondo, ma vinsi la gara dopo. Sono sempre stato un tipo deciso e testardo. Quando mi pongo un obiettivo mi impegno al massimo per raggiungerlo».

Chi va più forte tra e tuo fratello?
«Per ora lui, è un professionista, ha un altro tipo di allenamento e un’altra gamba, vedremo quando passo anche io… (sorride, ndr). Nicola mi dà molti consigli utili sul come preparare una corsa, su come allenarmi, sui lavori da svolgere durante la settimana. Fino a luglio io sono stato impegnato con la scuola (si è diplomato perito meccanico, ndr) e uscivo in bici al pomeriggio, mentre lui si allenava al mattino, ora quando siamo a casa entrambi ci alleniamo volentieri insieme».

Dove sei stato di bello in vacanza?
«In Kenia, con Letizia. Siamo fidanzati da 3 anni, ma ci conosciamo da sempre. Mi sono goduto il caldo, il relax e soprattutto gli animali della savana. Abbiamo fatto un safari ed è stato bellissimo».

Cosa ti auguri per il tuo futuro?
«Spero di raggiungere il professionismo e ottenere più risultati possibili. Sono uno scalatore, ma non puro, infatti me la cavo bene in pianura e nelle volate ristrette. La mia gara dei sogni è il Tour de France, ma per arrivarci devo lavorare ancora tanto. Quest’anno ho corso tre gare coi i professionisti grazie alla UEA Team Emirates e ho capito che i big vanno fortissimo. Pedalare al fianco di campioni come Nibali e Valverde è stata una grande emozione. Ammiro i corridori che attaccano da lontano e divertono la gente come Vincenzo».

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