Biografia di Massimo Tola

Nel ciclismo come nello sport in generale i grandi talenti hanno un’eccentricità particolare, definizione che calca a pennello per Massimo Tola, estroverso campione incompreso delle due ruote. Nasce a San Pietro Vernotico nel 1974, paesino dell’entroterra sito tra Brindisi e Lecce e all’età di otto anni è già in bicicletta difendendo i colori del Gruppo sportivo Andrea Costa di Novate. Subito notato dai tecnici del pedale Senaghese, vi entra a far parte nell’anno successivo e vi rimane sino al secondo anno di allievo conquistando una cinquantina di vittorie. Da junior si mette subito in evidenza, sino alla convocazione in azzurro, poi.. all’improvviso la decisione di smettere e di dedicarsi nei tre lustri successivi, prima allo studio, poi alla famiglia e al lavoro. La passione per le due ruote, di cui è portatore sano, riesplode più forte di prima, sistematosi con una bella famiglia, e trovata la giusta collocazione lavorativa, si tessera per il Velo Club Cadorago, società di prestigio del comitato Udace di Como e già nel primo anno coglie tre sonanti affermazioni con la medaglia d’argento al campionato nazionale e un ottavo posto alla gran fondo internazionale di Arabba. Atleta dal fisico asciutto, si difende bene su tutti i tipi di terreno e nei tre anni successivi coglie altre tre significative vittorie. Il lavoro pressante lo allontana per un altro periodo dal mondo del ciclismo, che segue con attenzione e passione, tifoso prima di Giuseppe Saronni, ora si identifica con lo squalo di Messina, ammaliato e ammirato dalla sua determinazione e costanza di risultati. Negli anni lontano dall’agonismo, per mantenersi in forma passa con disinvoltura dalle arti marziali allo snowboard e per non staccarsi completamente dalle due ruote coltiva la passione per le Harley Davidson. Nel 2015 torna a tesserarsi per l’Asd “Km 0”, “Team Alby Bike” e da questa stagione torna al suo grande amore, quel Pedale Senaghese che lo ha lanciato nel mondo delle due ruote.Gli obbiettivi, oltre alla sana e nutrita compagnia che si ritrova al fianco, sono quelli di riprovare il gusto e l’adrenalina che solo le vittorie sanno dare, sponsorizzato dal figlio, suo primo estimatore, e dallo moglie che lo segue alle corse per sostenerlo.

Una vecchia caduta gli aveva lasciato una placca e alcune viti da rimuovere, operazione che aveva compiuto a fine febbraio, un po’ di riposo, poi subito rulli e una grande voglia di ritornare a prendere aria in faccia, ma le cose non sono andate come sperava, il recupero più faticoso del previsto, faticava a tenere le ruote del gruppo, a Lurago D’Erba si era ritirato dopo pochi giri, troppo duro tenere le andature degli altri, un po’ di abbattimento, poi terminata la malattia il ritorno al lavoro e quindi meno tempo per allenarsi e riacquistare la piena forma. Si era però ripromesso di tornare il “Tola” vincente che tutti conoscevamo, il destino non gli ha dato il tempo, Massimo ci ha lasciato ed è andato a pedalare tra gli immortali.

Biografia aggiornata al 23 aprile 2018 a cura di Arnaldo Priori

Nella foto, fornita da Denis Manenti vediamo un giovane Massimo con i fiori da vincitore della gara di Figgino, nel lontano luglio 1987

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