Regolare in modo corretto le tacchette delle scarpe è un’operazione estremamente delicata e molto importante.
L’utilizzo del pedale a sgancio rapido, infatti, permette di migliorare in modo esponenziale la trasmissione della potenza ma, allo stesso tempo, limita quasi completamente il movimento del piede.

Il ciclismo, infatti, è uno sport basato su movimenti ciclici e ripetitivi: bloccare il piede sul pedale in modo sbagliato può creare sovraccarichi ed esporre al rischio di infortuni al piede stesso, al tendine d’achille, ma più frequentemente all’articolazione del ginocchio.

Un corretto posizionamento delle tacchette permette, prima di tutto, di evitare infortuni e dolori.
In secondo luogo migliora la biomeccanica della pedalata e ottimizza la trasmissione di potenza, rendendo più piacevole e redditizia la pedalata.

In questo articolo analizzeremo i passaggi più importante per raggiungere un corretto posizionamento, tenendo presente che si tratta di un’operazione delicata, che non può prescindere dalla valutazione delle caratteristiche fisiche di ogni individuo.
Al contrario di come si pensava diversi anni fa, quindi, non esiste un modo univoco di posizionare le tacchette sotto le scarpe, ma dei principi di base che devono essere adattati ad ogni singolo ciclista.

Se soffrite di problemi alle ginocchia o non vi sentite in grado di effettuare questa operazione con la giusta precisione, il consiglio è di rivolgervi ad un negozio di bici con personale esperto o, meglio ancora, ad un biomeccanico.

Prima di procedere ci sembra opportuno anche fare alcune considerazioni sulla tipologia di pedali, poiché tra un marchio e l’altro ci sono differenze importanti.
Cambiano le lunghezze dei perni, la libertà di movimento, l’angolo e la tipologia di flottaggio della scarpa sul pedale.
Queste diverse caratteristiche hanno un’influenza sulla biomeccanica della pedalata e possono rendere un pedale più adatto di un altro per una certo soggetto.

L’argomento richiede un approfondimento specifico, ma per il momento ci limitiamo a ricordarvi di prestare molta attenzione quando passate da un modello ad un altro, dedicando il giusto tempo alla regolazione delle tacchette e aumentando i carichi di lavoro in maniera graduale per non generare sovraccarichi.
Se pedalate da anni con un tipo di pedale senza avere problemi, riflettete con attenzione prima di cambiarlo.

POSIZIONE LONGITUDINALE RISPETTO ALL’ASSE DEL PEDALE
Il primo aspetto da analizzare riguarda il posizionamento della tacchetta sull’asse longitudinale, cioè il suo avanzamento o arretramento sulla suola della scarpa.
Tale regolazione incide sulla posizione del piede rispetto all’asse del pedale e, dunque, sul tipo di pedalata che può essere più di pianta o di punta.

Le teorie, in questo senso, sono molteplici, ma quella condivisa dalla maggior parte degli esperti di biomeccanica consiste nel posizionare il tacchetto in modo tale che l’asse del pedale si trovi tra la prima e la quinta testa metatarsale.
Anche noi condividiamo questa modalità di posizionamento, poiché permette di trovare un equilibrio tra massimizzazione della spinta e riduzione del rischio di infortuni, fermo restando che, in particolari situazioni, può essere necessario apportare delle modifiche.
Vediamo, dunque, come procedere per montare correttamente le tacchette in questa posizione.

1- Accessori necessari
Per posizionare le tacchette in modo autonomo sono necessari pochissimi attrezzi: un set di chiavi a brugola, del nastro adesivo bianco e un pennarello, un calibro, il kit di tacchette nuove e, se volete essere più precisi, un attrezzo specifico per il posizionamento delle tacchette che rende più facile e veloce il lavoro.

2- Individuare la prima e la quinta testa metatarsale
La prima testa metatarsale è costituita dalla grande sporgenza ossea che si trova appena dietro l’alluce e, in genere, è piuttosto facile da individuare.
La quinta testa metatarsale, invece, si trova sulla parte esterna del piede e, anche in questo caso, è la prima grande sporgenza ossea che si incontra facendo scorrere la mano dietro il minolo (quinto dito) del piede stesso.
A volte potrebbe essere un po’ più complessa da individuare rispetto alla prima testa metatarsale.

Una volta individuate la prima e la quinta testa metatarsale, fate un segno sulla scarpa in corrispondenza di questi due punti: potreste usare dei marker, come dei semplici salvabuchi, oppure utilizzare un pezzo di nastro adesivo bianco e un pennarello.
E’ un metodo artigianale, ma molto efficace.

Per segnare sulla scarpa il punto corrispondente alla prima e alla quinta testa metatarsale si può usare un piccolo marker o, più semplicemente, un pezzo di nastro bianco e un pennarello nero.

3- Posizionare la tacchetta
A questo punto non resta che posizionare la tacchetta in modo che l’asse del pedale si trovi tra i due punti individuati sui lati della scarpa.
La maggior parte delle tacchette è dotata di piccoli marker che identificano esattamente il punto corrispondente all’asse del pedale, in modo da rendere più semplice il posizionamento.

La tacchetta va posizionata in modo che l’asse del pedale si vada a posizionare tra la prima e la quinta testa metatarsale.

In alternativa, utilizzando uno strumento specifico, simile a quello che vedete nella foto in basso, l’operazione risulterà più semplice, poiché potrete individuare con facilità l’asse del pedale e regolare altrettanto facilmente la rotazione e l’ampiezza della posizione (che tratteremo nei punti successivi).
Serrare le viti in maniera decisa, ma senza esagerare.

Differenze di qualche millimetro tra una tacchetta e l’altra sono fisiologiche e possono essere dovute alla diversa conformazione e misura tra piede destro e sinistro.
Per scrupolo, al termine dell’operazione, verificate con il calibro la distanza tra il retro delle tacchette e la punta della scarpa: se la differenza tra destro e sinistro è molto significativa, potrebbe essere opportuno controllare che l’intera operazione sia stata effettuata in modo preciso.

ROTAZIONE DELLE TACCHETTE
La rotazione delle tacchette influisce direttamente sull’inclinazione angolare della scarpa, e quindi del piede, durante la pedalata.
Per semplificare il concetto, la regolazione della rotazione modifica la posizione della scarpa sul pedale, che può essere con tallone verso l’interno (a papera), dritta oppure con tallone verso l’esterno.

E’ importante soprattutto per chi utilizza tacchette fisse, cioè senza float, che impediscono alla scarpa anche il minimo movimento angolare.
La rotazione delle tacchette dovrebbe riflettere le caratteristiche fisiche di ciascun ciclista, assecondando la posizione naturale del piede, che si può individuare con estrema semplicità osservando il proprio modo di camminare.

Non sempre la scarpa va posizionata “dritta”, ma deve assecondare la posizione naturale del piede.

Se camminate con i piedi dritti, dovrete posizionare le tacchette in modo che i piedi siano dritti anche in bicicletta.
Se camminate con i talloni in dentro (piedi a papera), dovrete ruotare la punta della tacchetta verso l’interno, in modo da riportare questo atteggiamento anche nella pedalata.
Infine, se camminate con metatarso varo, cioè con i talloni rivolti verso l’esterno, dovrete ruotare la punta della tacchetta verso l’esterno per riportare anche in bici questa posizione.

Posizionare il piede in modo innaturale potrebbe migliorare lo stile di pedalata, ma quasi sicuramente vi darà la sensazione di essere scomodi o, peggio ancora, potrebbe provocare sovraccarichi o infortuni al ginocchio.
Non è facile trovare in modo autonomo la corretta rotazione delle tacchette e, spesso, è necessario procedere per piccoli passi.
Senza dimenticare che non necessariamente i due piedi avranno esattamente la stessa rotazione.

FATTORE Q E AMPIEZZA DELLA POSIZIONE
L’ampiezza della posizione, che possiamo chiamare anche fattore Q, è il terzo elemento da valutare in fase di settaggio delle tacchette e influenza la distanza delle scarpe dalla pedivella e, quindi, anche quella tra i due piedi stessi.

Si tratta di una regolazione spesso sottovalutata, che invece ha un ruolo importante per migliorare il comfort della pedalata e prevenire infortuni al ginocchio.
Secondo alcune teorie, un fattore Q ridotto (quindi piedi più vicini possibile al movimento centrale) migliorerebbe l’aerodinamica e l’efficienza della pedalata.
In realtà, anche in questo caso, per effettuare un posizionamento corretto è necessario analizzare le caratteristiche fisiche di ciascun soggetto.
L’obiettivo finale di questa regolazione è quello di allineare nel miglior modo possibile anca, ginocchio e piede durante la pedalata.
Come è facile comprendere, dunque, ciclisti che hanno un bacino largo dovranno utilizzare un’ampiezza maggiore rispetto a quelli con anche più strette.

Per posizionare le scarpe più lontane dalle pedivelle occorre spostare la tacchetta verso l’interno.
Al contrario, per avvicinare le scarpe alla pedivella dovrete spostare la tacchetta verso l’esterno.

Negli ultimi anni molte aziende hanno compreso l’importanza di questa regolazione e mettono a disposizione pedali con assi di lunghezza diversa (come ad esempio Shimano e Speedplay), permettendo, dunque, una regolazione aggiuntiva oltre a quella che si può ottenere con il semplice spostamento della tacchetta.

TACCHETTA FISSA O FLOTTANTE
Il float è la libertà di movimento rotazionale che le tacchette consentono al piede e, in genere, è espresso in gradi.
La maggior parte dei produttori di pedali propone almeno due tipologie di tacchette (in alcuni casi anche 3): una senza float, una con float intermedio una con float più pronunciato.
Qui sotto riportiamo le tre tipologie di tacchette, con i rispettivi colori e angoli di rotazione consentita, di due tra i modelli più diffusi, cioè Look e Shimano.

Look propone tre tipologie di tacchette, con tre differenti float: la tacchetta rossa ha una libertà angolare di 9°, la grigia di 4,5°, la nera di 0°. Anche Shimano mette a disposizione dell’utente tre differenti tacchette, con tre livelli di float: la gialla ha una libertà angolare di 6° (a cui si aggiunge anche un movimento laterale di +- 1,6 mm), la blu di 2°, la rossa di 0°.

Utilizzando tacchette fisse si ha la sensazione che il piede sia più saldo sul pedale e che ci sia una maggiore trasmissione di potenza, anche se non vi sono dati del tutto certi in merito.
Quello che è certo, invece, è che questo tipo di tacchette richiede un posizionamento perfetto, poiché non permettendo alcun tipo di libertà angolare può facilmente generare sovraccarichi alle ginocchia.

Tacchette con libertà angolare maggiore (più simile a quelle da Mtb), permettono al piede di muoversi e trovare con facilità la posizione corretta durante la pedalata, anche in caso di un posizionamento non perfetto.
Tuttavia, per alcuni ciclisti l’eccessivo movimento del piede durante la pedalata è fastidioso (anche se, di norma, ci si abitua e lo si percepisce molto meno già dopo poche uscite).
Per questo motivo molte aziende hanno introdotto sul mercato della tacchette con float intermedio, che costituiscono un ottimo compromesso e, non a caso, sono quelle più utilizzate.

SOSTITUZIONE DELLA TACCHETTA
Nel caso in cui abbiate già settato in modo corretto le tacchette delle vostre scarpe in passato (e non abbiate alcun tipo di problema) è importante riportare esattamente la stessa posizione quando arriva il momento di sostituirle a causa dell’usura.
In questo caso la soluzione più semplice è quella di segnare con un pennarello il contorno della tacchetta sulla suola della scarpa prima di smontarle.
Le tacchette nuove andranno riposizionate esattamente in quella posizione.

Le indicazioni che vi abbiamo fornito in questo articolo analizzano gli aspetti fondamentali che occorre prendere in considerazione per montare le tacchette della scarpe da corsa in modo autonomo.
Tuttavia, se avete problematiche particolari o patologie al ginocchio, potrebbe essere opportuno farvi aiutare dal vostro rivenditore di fiducia (se ferrato in materia) o da un bravo biomeccanico.

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